mercoledì 16 giugno 2010

Il Mio Dolore

Sono alla frutta. Ma comunque innamorata della vita. Sono da cinque anni in prima linea a combattere (sapendo di avere già perso) con l'Alzheimer di mia madre, mancata nel luglio scorso devastata nella mente come nel corpo, e con lo stesso morbo diagnosticato a mio padre nell'agosto 2008, lui ancora in vita (vita? si puo' chiamare così?). Ogni giorno gli viene rubato un pezzetto di dignità. Come successe con la mamma ogni giorno dipende un po' di più da me. E io dal marzo 2005 sto assistendo all'annientamento che ha portato e porterà inevitabilmente alla distruzione dei miei genitori. Dolore puro, lancinante, straziante. A volte mi pare di non farcela. Nel contempo sono certa che ce la farò ad accompagnare anche lui, tenendolo per mano, carezzandolo e con il sorriso fino alla fine dei suoi giorni, sola, perchè la strada del dolore la percorri da solo e così mi sento, anche se circondata da persone che mi vogliono bene.
Sono convinta che la vita presenti a ciascuno delle occasioni per diventare migliore, a volte il prezzo è alto, altissimo, ma se si è in grado di coglierle si puo' cambiare al punto da vivere una vita colma di senso, di amore, di rispetto per sé, per gli altri e per la vita stessa.

3 commenti:

  1. Ho lavorato parecchi anni fa con i parenti dei malati di Alzheimer. Ho organizzato e condotto dei gruppi di autoaiuto e so perfettamente cosa significhi la tua situazione. Certo che avere tutti e due i genitori affetti da questo morbo non è comune. Spero tu abbia fratelli o parenti che ti diano una mano.
    Non c'è nulla che si possa dire. Tutto è lì, nel comportamento sempre più strano e bizzarro di queste persone che a volte riacquistano un minimo di lucidità per ripiombare un attimo dopo nelle tenebre. Nei loro comportamenti senza senso che sfidano qualsiasi logica del vivere.
    L'apprensione continua, la continua incertezza su ciò che succederà un attimo dopo.
    Ho alcuni amici medici che hanno un genitore con l'Alzheimer, e nonostante i loro sforzi, hanno dovuto ricorrere alle badanti.
    Ti abbraccio forte forte e ti ringrazio per avere seguito il mio blog.
    Sono sicuro che la vita ti risarcirà delle fatiche che stai facendo in questo periodo.

    Giorgio

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  2. Le tue parole e il tuo abbraccio mi sono di conforto.
    Grazie,
    Giuliana

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  3. Capito per caso nel tuo blog e piombo in questo post che mi riporta agli ultimi anni di vita di mio padre. Non so cosa lo abbia portato via dal mondo e dalla vita, se l'alzhaimer o il tumore in metastasi.
    Comprendo il tuo dolore e ti sono vicina

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